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GRANDE SUCCESSO A PORDENONELEGGE
15 settembre 2016
Ancora un’occasione per provare, sul campo, che i ragazzi hanno voglia di scrivere e sanno raccontare.
Scena: loggia del Municipio di Pordenone, piena di liceali. Sul palco due bravi lettori, Francesca Sorrentino e Alessio Dalla Costa e un conduttore, Lorenzo Carpanè, sotto lo sguardo attento di Enrico Cereghini.
Si comincia: Alessio e Francesca interpretano leggendo due racconti, scritti per le scorse edizioni di Montagnav[v]entura.
I ragazzi annotano sui loro quaderni le parole che, nei testi e nelle interpretazioni, segnano il prima e il poi di quei racconti. Ci si gioca un po’ con quelle parole, e ne esce una frase collettiva: “Osservo la vivace fanciullezza, per raggiunger la pace con coraggio”. C’è l’indizio di una trasformazione. E c’è la scoperta che questa frase crea due endecasillabi. Siamo alla poesia!
Da questa noce di poesia, Alessio e Francesca ci conducono ancora nei versi di Antonia Pozzi e poi nel racconto poetico di Tanis Rideout sulla fallita scalata di Mallory sull’Everest.
Da qui ancora un gioco: organizzare le parole sui quadranti delle emozioni e delle sensazioni, con i parametri semplici di positivo e negativo.
Molte le sono le parole che escono, dalle quali, quasi magicamente si costruisce un altro stimolo: “cerco le vetta della libertà”.
E da qui i ragazzi scrivono: ne escono delle brevi storie tutte così piene di vita e di senso. Ne scegliamo alcune, che ci sembrano le più dense: la ricerca della vera identità di genere che conduce un ragazzo a diventare ragazza; la ricerca della libertà di un’altra ragazza, di un altro mondo, che corre verso la libertà da un matrimonio forzato. E altre storie si materializzano nei quaderni di ragazze e ragazzi, in cui anche la salita verso la montagna si manifesta come spazio della propria libertà.
Uno spazio che è fatto anche di parola: per essere liberi di usarla serve anche saperla usare bene, attingendo a tutte le potenzialità che questo strumento tutto umano sa offrire.
L’hanno compreso i giovani presenti? Di più, l’hanno vissuto.
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